C.I.A.S. - Confederazione Italiana delle Attività Subacquee

Intervista al presidente Aldo Torti


È nata ufficialmente nel 2002, ma le didattiche che l’hanno costituita collaborano tra loro già da molti anni… Parlo di CIAS, Confederazione Italiana delle Attività Subacquee, un’associazione che riunisce sotto questo nome tutti coloro che desiderano dare alla subacquea un immagine unitaria valorizzandone gli aspetti culturali, tecnici, tradizionali della subacquea fatta dagli italiani che tanto hanno generosamente dato al settore fin dai primi anni del dopoguerra.

Per conoscerla meglio, abbiamo intervistato il suo presidente in carica  Aldo Torti.

Cias spiega, è stata creata con l’intento di sostenere maggiormente quella famosa tradizione italiana della subacquea che, con il passare del tempo, per diverse ragioni,  il nostro paese aveva un po’ perso di vista. Cias vuole aumentare gli ambiti delle sue già quotate azioni in termini operativi, politici e sociali. L’Italia ha un posto importante nella storia e nello sviluppo della subacquea.

I suoi membri, FIAS, ANIS, NADD, UISPsub LEGA SUB, CIRSS, A.S.I sub, E.S.A e FISA, si riconoscono in questi principi.

 

Quali sono gli interessi e gli obiettivi che vi hanno spinto ad unirvi?

“Rinnovamento nella tradizione, questo è un po’ il motto delle agenzie didattiche che si riconoscono nella Cias. Ci siamo uniti con l’intento di evidenziare meglio uno stile di fare subacquea un po’ meno aggressivo ma più attento alle necessità dei propri allievi che hanno bisogno delle giuste gradualità del necessario ambientamento acquatico per apprendere meglio. Questi principi fanno parte del DNA della gente CIAS. CIAS tiene necessariamente conto del mercato e delle esigenze del pubblico che vuole praticare il nostro affascinante sport in modo facile, sicuro e divertente. Gli istruttori infatti sono portati ad eccedere gli standard minimi per dare maggiore insegnamento, riuscendo ad adattare il più delle volte l’informazione didattica all’allievo quasi come un abito su misura. Contemporaneamente a questo ci siamo ritrovati nella necessità di aumentare l’aggiornamento per gli istruttori attraverso l’implementazione dei livelli di eccellenza già in atto uniformando i livelli di insegnamento fissando standard minimi comuni, definendo un codice etico e di controllo della qualità, ma anche sull’incentivazione della salvaguardia dell’ambiente marino”.
….nella pratica
“Abbiamo ampliato la partecipazione alle feste e manifestazioni locali e regionali, dove si concentra il pubblico in genere, per far conoscere prima di tutto il nostro sport; dopodiché abbiamo organizzato, noi stessi, eventi che facessero toccare con mano alla gente che cos’è la subacquea e qual è la nostra filosofia come Cias; ad esempio la festa di Subacquealand, a Bracciano, alla quale hanno partecipato diversi gruppi e scolaresche. Siamo entrati a far parte della Commissione Attività Subacquee Regione Liguria, all’interno della quale  abbiamo contribuito a definire i regolamenti di riferimento per le agenzie didattiche che vogliono operare in Liguria. Ci siamo impegnati sul fronte della salvaguardia della vita umana collaborando con  Irc, un’associazione costituita da medici, che si occupa di diffondere la cultura dell’emergenza sanitaria,  migliorando le tecniche di primo soccorso da mettere a disposizione, nel nostro caso, dei subacquei in genere”.  Siamo conosciuti, attivamente presenti e consultati in occasione di iniziative istituzionali e grossi eventi.

E a livello di tutela ambientale?

“Cias collabora con “Subacquea per l’Ambiente”, un progetto coordinato dal Acquario di Genova patrocinato dai ministreri dell’ambiente e della pubblica istruzione, che ha lo scopo di sensibilizzare il grande pubblico verso questa tematica, attraverso la diffusione di materiale cartaceo, video e multimediale. I membri della nostra Confederazione si sono impegnate nel creare un prodotto costituito da un video formativo sull’ambiente marino e un cd contenente un gioco per stimolare i bambini  e ragazzi alla conoscenza di questo mondo, il tutto inserito in un’elegante e pratica valigetta. Abbiamo inoltre stilato opuscoli informativi da consegnare a scuole e a didattiche. Siamo inoltre entrati a far parte del Tavolo Tecnico Attività subacquee, istituito presso il Ministero dell’Ambiente, e impegnato nel creare il Codice di Condotta Subacqueo Nazionale per le aree protette”.


Ci sono altre organizzazioni che richiamano le vostre motivazioni?

Certo! Come noi molte organizzazioni in Europa e nel mondo e la CMAS che è un po’ il raggruppamento naturale in quanto confederazione internazionale fin dal gennaio 1958.

 Gli attuali membri CIAS operano anche all’interno di CMAS come singole federazioni contribuendo insieme alla crescita dell’attività.

Impegnandovi su tutti questi fronti, non entrate in concorrenza con altre associazioni come la vostra?

“No, la nostra volontà è proprio quella di creare un dialogo con tutte le altre didattiche; il settore della subacquea è già piccolo rispetto ad altre realtà sportive. Una sana competizione nel rispetto delle regole fra noi va bene, ma bisogna fare attenzione alle forme di “cannibalismo” che non aiutano ad aumentare i livelli di produttività di questo sport. Bisogna sforzarsi di andare oltre.
A nostro parere, è necessario che le rappresentanze, mantenendo ciascuna le proprie caratteristiche, si ritrovino per metter in campo nell’interesse di tutti azioni comuni, linee generali e orientamenti che portino questo settore a crescere e migliorare. Questo è esattamente lo stesso sistema adottato dai membri Cias: attraverso un’interscambio di idee, le varie didattiche hanno rivitalizzato con stimoli nuovi le loro attività migliorando così il prodotto subacqueo offerto”.
 

E in termini di numeri?

“Cias, con le organizzazioni aderenti, rappresenta uno storico di oltre 30 anni di attività con più di mezzo milione di subacquei certificati e un’elevata appartenenza di docenti del settore subacqueo ricreativo, tecnico, scientifico e professionale”. Questo vuol dire una forte ed evidente rappresentatività.

Quali requisiti bisogna avere per entrare in Cias?

“Uno storico dimostrabile delle attività svolte sul territorio nazionale, condividere parametri minimi, quindi essere costituiti regolarmente come associazione/ agenzia didattica e ovviamente accettare modalità e finalità di Cias”.

Com’è organizzata CIAS?

Cias non vuole essere un organismo burocratico, esprime una forte rappresentanza con regole tra i membri chiare e snelle, è governata da un consiglio direttivo con il  presidente che viene indicato a turno tra i membri attivi. Il prossimo Presidente CIAS sarà Bruno Galli presidente di FIAS.


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